Tutti i nostri 30 ettari di vigneto sono situati al centro della zona Classica della denominazione Soave. Si tratta di un’area composta da colline vulcaniche di altitudine elevata che raggiungono anche i 340 metri. Qui, il microclima collinare più fresco rispetto alla zona pianeggiante del Soave e caratterizzato da notevoli escursioni termiche unite all’elevato numero di ore di sole, dovute alle esposizioni ottimali che offre la collina, donano grandi benefici alla vite.
Valore aggiunto è il suolo stesso: un suolo vulcanico che ebbe origine dall’intensa attività eruttiva di vulcani sottomarini nell’Eocene medio (circa 50 milioni di anni fa) quando alle nostre latitudini il clima era tropicale e la vegetazione era quella della foresta pluviale.
Le rocce che ancora oggi sono visibili in queste colline sono basalti e vulcaniti che si sono formati per effetto del brusco raffreddamento del magma in ambiente sottomarino e subaereo. Si tratta quindi di un suolo molto antico, dotato di proprietà chimico-fisiche del tutto uniche nel territorio viticolo italiano. È un suolo estremamente evoluto con caratteri strutturali complessi, in cui i minerali – in particolare ferro, manganese e zinco – presentano un’accentuata alterazione e si trovano ad un’elevata profondità.
Nel corso dei secoli, il lavoro dell’uomo ha efficacemente contribuito a garantire un rapporto nutrizionale ed idrologico ottimale fra questo suolo ricchissimo di componenti minerali e la vite che continuano ad interagire in maniera completa e dinamica.
Nei nostri vigneti coltiviamo soltanto le due varietà autoctone del Soave: la Garganega ed il Trebbiano di Soave.
Due uve bianche che da secoli vivono nelle nostre colline, le indiscusse padrone di casa di questo luogo che abbiamo imparato a conoscere in profondità. Viti che sono le testimoni viventi di un’antica tradizione che dev’essere preservata: quelle piantate dai nostri nonni hanno ora più di settant’anni e rappresentano la sudata eredità di intere generazioni.